KILT DAY Milano, ogni ultimo venerdì del mese.
Rendiamo omaggio all’eleganza e alla tradizione scozzese, ogni ultimo venerdì del mese.
Celebriamo un’intera giornata dedicata ad uno dei simboli di questa terra meravigliosa.
Ma tu cosa conosci la storia di questo capo d’abbigliamento così famoso?
Lascia che ti racconti giusto due cose, e scommetto che alla fine anche tu vorrei indossare le vesti di un valoroso e nobile “Higlander”.⚔

The brothers in kilt, Piazza Duomo Milano
Il 𝒌𝒊𝒍𝒕 è un indumento maschile che consiste in un pezzo di stoffa arrotolato, in pieghe, intorno alla vita ed allacciato.
Viene tenuto chiuso da lacci di pelle con fibbia in alto e da una grossa spilla di sicurezza in basso, 𝘬𝘪𝘭𝘵 𝘱𝘪𝘯, sul lembo sovrapposto nell’angolo libero della stoffa.
Tuttavia un vero 𝒌𝒊𝒍𝒕 , inteso come abito tradizionale deve essere sempre accompagnato dallo 𝘴𝘱𝘰𝘳𝘳𝘢𝘯, un borsellino di cuoio sempre legato alla vita utilizzato per trasportare oggetti e denaro.
Altro oggetto immancabile è lo 𝘴𝘨𝘪𝘢𝘯 𝘥𝘶𝘣𝘩, il piccolo pugnale infilato nel calzettone!
Simbolo della tradizione scozzese, il 𝒌𝒊𝒍𝒕 per come lo conosciamo noi nasce solo nel XVIII secolo.
Prima di questo periodo era si diffuso in tutte le Highlands ma con una forma diversa.
Era chiamato 𝒇𝒆̀𝒊𝒍𝒆𝒂𝒅𝒉 𝒎𝒐̀𝒓, 𝒐 𝒈𝒓𝒂𝒏𝒅𝒆 𝒌𝒊𝒍𝒕, era un pezzo di stoffa solitamente in lana, non rifinito, lungo circa 5 metri, che andava avvolto in vita, stretto con una cintura, drappeggiato sulle spalle e fermato con una spilla detta 𝘣𝘳𝘰𝘰𝘤𝘩.
L’idea che il 𝒌𝒊𝒍𝒕 sia un indumento tramandato magari dagli antichi vikinghi o dai celti, gli antichi popoli che abitavano l’Irlanda, la Scozia e la Cornovaglia, è in realtà un’invenzione del tutto recente.
Il “𝒕𝒂𝒓𝒕𝒂𝒏”, caratteristico tessuto che con i colori e il disegno e anche il numero delle pieghe indica il clan di appartenenza, era stato introdotto in Scozia nel secolo XVI (pare provenisse dalle Fiandre, arrivando alle Highlands dalle Lowlands).
Verso la metà del XVIII secolo il 𝘧𝘦̀𝘪𝘭𝘢𝘥𝘩 𝘮𝘰̀𝘳 venne modificato e divenne il 𝒌𝒊𝒍𝒕 per come lo conosciamo oggi. La leggenda narra che a metà del 1700, il quacchero inglese Thomas Rawlinson del Lancashire, osservando un gruppo di suoi operai al lavoro, decise di semplificarne l’abbigliamento.
Rawlinson pensò di separare la sottana dal mantello, trasformandola in un capo a sé stante con delle pieghe già cucite per renderlo un capo più comodo e confortevole.🔝
Il grande kilt perse quindi il suo drappeggio superiore, mantenendo solo la parte inferiore e la cintura e modificando il nome in 𝒇𝒆𝒊𝒍𝒆𝒂𝒅𝒉 𝒃𝒆𝒂𝒈, ovvero “𝐩𝐢𝐜𝐜𝐨𝐥𝐨 𝐤𝐢𝐥𝐭”.
La conferma definitiva dell’uso ufficiale del kilt si ha nel 1822, quando il re George IV fa visita a Edimburgo. La ditta Wilson crea una serie di tartan per differenziare i vari clan e all’arrivo del Re tutti i membri dei clan esibiscono il loro 𝒕𝒂𝒓𝒕𝒂𝒏.
Il colore del 𝒌𝒊𝒍𝒕 è distintivo della famiglia che lo possiede. Infatti ogni famiglia scozzese possiede un 𝒌𝒊𝒍𝒕 tessuto con disegno e colore diversi da quelli di tutte le altre.

Losapio’s Clan, Hebridean Ice, Kilt day Milano
Possiamo quindi concludere che il 𝒌𝒊𝒍𝒕 è un costume assolutamente moderno, inventato dal quacchero inglese Mr. Thomas Rawlinson a metà del ‘700.
Attenzione, mi raccomando, a chiamarlo con il giusto nome: è un 𝒌𝒊𝒍𝒕, guai a definirlo gonna o gonnellino perché potrebbe essere, anzi lo è davvero, quasi offensivo!
Lo dice anche il motto “𝗜𝘁’𝘀 𝗮 𝗸𝗶𝗹𝘁, 𝗻𝗼𝘁 𝗮 𝘀𝗸𝗶𝗿𝘁”.
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