LO SAPEVI CHE LA BIRRA È DETTA ANCHE IL PANE LIQUIDO?

Forse non tutti sanno che la birra è quanto di più vicino si possa trovare al pane.
Ebbene sì quando si beve la birra, in realtà, si stanno assumendo moltissimi ingredienti uguali a quelli del pane, mettiamoli a confronto:

PANE
• cereali,
• acqua,
• lievito

BIRRA

  • cereali,
  • acqua,
  • lievito,
  • luppolo

Tre ingredienti su quattro sono uguali, l’aggiunta del luppolo (amaricante e conservante) nella bevanda ambrata risale al IX secolo, per opera di alcuni Abati carolingi.

Le due ricette si differenziano solo per le quantità, basti pensare che se si aumenta il dosaggio di farina, si ottiene il pane, mentre, riducendo la quantità di cereale, si ottiene la birra. Non a caso la birra viene anche chiamata “pane liquido”.

L’espressione rende, così, giustizia a quella che è, non solo una delle bevande più amate e apprezzate nel mondo, ma in tutto e per tutto una vera e propria derrata alimentare
I benefici della birra in un regime dietetico sano ed equilibrato, sono ormai noti, per fare un esempio:

•  Chiara ha 33 calorie ogni 10 cl
• “Doppio malto” ha 53 calorie ogni 10 cl
•  Scura ha 46 calorie ogni 10 cl

Tratto da assobirra.it.

Più che una bevanda alcolica, la birra sembra essere un concentrato di vitamine e sali minerali, ha un ottimo rapporto calcio-fosforo, mentre il contenuto di sodio è molto basso. Per questi motivi ha un effetto diuretico. Ovviamente se ne consiglia un consumo moderato.

Facendo alcuni richiami storici è stato sostenuto che l’invenzione del pane e della birra sia stata responsabile della capacità dell’uomo di sviluppare tecnologie e di diventare sedentario, formando delle civiltà stabili.
Secondo una leggenda, pare che la birra sia nata grazie all’errore “di una donna, che dimenticò un piatto di cereali fuori casa; ci fu un temporale, i semi si bagnarono e così nacque la birra.

La sua traiettoria risale a ben 5000 anni fa, in Asia, attribuibile alla popolazione dei Sumeri, passando per gli Assiri in Babilonia, per poi arrivare nell’ Antico Egitto dove assunse un’importanza rilevante: denominata “zithum”, era la bevanda nazionale. Fin dall’infanzia si abituavano i sudditi dei faraoni a bere questa bevanda, considerata anche alimento e medicina. Particolare l’uso di somministrare birra a basso tenore alcolico o diluita con acqua e miele ai bambini in svezzamento quando le madri non avevano latte.

All’appello non potevano mancare i greci che ne consumavano in abbondanza durante le messi in onore della Dea Demetra.

In Italia furono gli Etruschi i primi a bere e produrre birra, “contagiando” anche i Romani. Importanti personaggi della società romana diventarono, infatti, accaniti consumatori di birra, come ad esempio Agricola, governatore della Britannia, che una volta tornato a Roma nell’83 d.C. si portò al seguito tre mastri birrai da Glevum (l’odierna Gloucester) e aprì il primo “pub” della nostra Penisola.

I veri artefici della diffusione della birra in Europa furono comunque le tribù Germaniche e Celtiche. Questi ultimi in particolare si stanziarono in Gallia e in Britannia.

Nel Medioevo essa era un elemento nutritivo fondamentale e a basso costo: sviluppata e custodita dai monaci nei monasteri, veniva infatti offerta ai pellegrini e utilizzata per nutrire ammalati e neonati. Come il vino, era una bevanda sicura perché fermentata, mentre il latte e l’acqua, al contrario, erano spesso contaminati.

Nei secoli successivi la benamata bevanda conobbe un continuo evolversi fino ad arrivare ai giorni nostri così come la conosciamo adesso, in decine di tipologie, colorazioni e gradi alcolici.

Per questo motivo, puoi pensare alla birra come a un prodotto storico e culturale che, a seconda dei momenti e delle situazioni, può assumere il profilo di una bevanda e di un alimento. È un alimento nel momento in cui è in grado di reintrodurre nell’organismo alcuni elementi nutritivi.

Oggi giorno gli studi che sono stati fatti sulla birra dimostrano che oltre ad essere un alimento a tutti gli effetti, se bevuta dopo aver fatto attività fisica o dopo una competizione sportiva farebbe bene; a dirlo è il medico della Nazionale Italiana di Calcio Luca Gatteschi, secondo cui, la birra essendo molto ricca di acqua (piu del 90 %) e all’interno della quale sono disciolti numerosi sali minerali e piccole quantità di zuccheri (maltodestrine) contribuisce a restituire all’organismo i liquidi e i sali persi con la sudorazione durante lo sforzo, anche in questo caso si consiglia di consumarla con moderazione.

Un’ultima considerazione va fatta in merito alle birre artigianali, che in molti casi, per via del loro stile di produzione vengono anche dette birre crude, sono quelle che più di tutte si meritano a pieno il titolo il nome di “pane liquido”, questo per via del fatto che la birra non viene sottoposta al processo di pastorizzazione che solitamente si effettua per eliminare dalla birra alcuni micro organismi potenzialmente nocivi, ma che – tuttavia – causa anche la deteriorazione o la perdita di alcune sostanze nutritive importanti della birra stessa, che appunto la rendono più ricca e nutriente.

Per quanto riguarda riconoscere una birra spillata come si deve, ne parliamo estensivamente qui.

Ti aspettiamo al pub!

Cheers

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